educazione
educazióne s. f. [dal lat. educatio -onis, der. di educare: v. educare]. – 1. In generale, l’attività, l’opera, e anche il risultato di educare, o di educarsi, come sviluppo di facoltà e attitudini, come affinamento della sensibilità, come correzione del comportamento, come trasmissione e acquisizione di elementi culturali, estetici, morali: curare l’e. della mente, dello spirito, dell’ingegno, della fantasia, della memoria, del senso estetico, del gusto, dei sensi; avere, non avere un’e. letteraria, artistica, musicale. Più in partic., il processo di trasmissione culturale, diverso per ogni situazione storicamente e culturalmente determinata, mediante il quale, all’interno di determinate istituzioni sociali (famiglia, scuola, ecc.), viene strutturata la personalità umana e integrata nella società: e. della prole, come obbligo imposto dalla legge ai genitori; dare un’e. ai proprî figli; dedicarsi all’e. dei giovani; conferire un’e. civile, morale, religiosa; trascurare, perfezionare la propria e.; e con riguardo al modo di educare, di essere educato: sistemi, metodi di e.; dare, ricevere un’e. severa, rigida, seria, debole, falsa; avere ricevuto una sana educazione. In senso ampio, e di uso più recente, e. permanente, processo di formazione dell’individuo che si sviluppa lungo tutta la vita, scolastica e post-scolastica, soprattutto se favorito dall’integrazione in un sistema omogeneo che unisca i varî momenti della vita associata: famiglia, scuola (come centro di processi formativi), luogo di lavoro, istituzioni culturali e ricreative, ecc. In pedagogia, s’intende per e. l’insieme delle attività, individuali o collettive, che tendono a favorire sistematicamente, con l’ausilio di particolari tecniche e metodi, il raggiungimento di prefissate conoscenze e abilità da parte di individui generalmente giovani. Scienze dell’e., l’insieme di studî e discipline che si sono via via aggiunti alla pedagogia (e cioè didattica, docimologia, istruzione programmata, sociologia dell’educazione, ecc.), sottolineandone la natura interdisciplinare, con riguardo anche al complesso dei rapporti e dei fenomeni sociali che sono per essa oggetto di considerazione. Ministero della E. Nazionale, nome assunto nel settembre 1929 dal ministero della Pubblica Istruzione e mantenuto fino al 1944. 2. Con accezione più ristretta, denominazione di alcune materie di studio o d’insegnamento: e. alimentare, il complesso delle nozioni rivolte a razionalizzare il comportamento alimentare (entità dei fabbisogni alimentari, composizione chimica degli alimenti, principî basilari di fisiologia della nutrizione, ecc.); e. artistica, materia d’insegnamento della scuola media che mira a maturare le capacità di esprimersi e di comunicare mediante i linguaggi figurativi, e di comprendere e produrre messaggi visuali, promuovendo e sviluppando le attitudini estetiche dell’allievo; e. civica (v. civico); e. fisica, insieme di norme e di esercizî tendenti a rendere il corpo più robusto e a favorirne l’armonico sviluppo (un tempo, nelle scuole, sinon. di ginnastica); e. linguistica, azione didattica tendente a sviluppare negli individui, spec. di giovane età, la capacità di uso del linguaggio; e. musicale, insegnamento che ha per obiettivo di promuovere la partecipazione attiva degli alunni della scuola media all’esperienza della musica sia come espressione e comunicazione, sia come ricezione o ascolto, attraverso l’educazione dell’orecchio musicale e l’affinamento del gusto; e. sanitaria, in generale, l’acquisizione delle fondamentali norme di igiene e di comportamento che siano utili per salvaguardare la salute fisica individuale; e. sessuale, l’informazione sui fatti e i problemi sessuali che la moderna pedagogia e psicologia ritengono necessario dare ai bambini e adolescenti al fine di sviluppare in essi un equilibrato atteggiamento mentale e morale verso i comportamenti e i rapporti sessuali; e. tecnica, sezione dell’insegnamento medio che tende a sviluppare la conoscenza e la riflessione sui fondamenti della tecnica (come insieme dei metodi e dei mezzi utilizzati nei processi produttivi) e della tecnologia (come scienza che studia tali metodi, mezzi e processi). 3. Buona creanza, abitudine a comportarsi in ogni occasione con modi gentili e cortesi: gente, ragazzi senza e.; non hai un po’ di e.!; chi t’ha insegnato l’e.?; ma guarda che razza d’educazione!