effigie
effìgie (o effige) s. f. [dal lat. effigies, der. di effingĕre «rappresentare, riprodurre in rilievo», comp. di ex- e fingĕre «foggiare, plasmare»] (pl. effìgie o effigi). – 1. a. Immagine, figura (soprattutto di persona) rappresentata in disegno o a rilievo: l’e. della Madonna, di un martire; l’e. del defunto scolpita sul coperchio del sarcofago; una medaglia con l’e. del sovrano. b. Il quadro o la scultura che riproduce tale immagine: portare in processione l’e. miracolosa; impiccagione in e., quella che durante il medioevo e oltre si eseguiva simbolicamente contro il condannato contumace o morto. Scherz., ritratto, fotografia: ti mando la mia effigie. Fig.: il volto è l’e. dell’anima. 2. Aspetto, fattezze: riprodurre nel marmo l’e. di un eroe; non avere e. umana; gente barbara che dell’uomo non ha se non l’effigie. ◆ Dim. effigiétta (o effigétta).