ego-storia
s. f. Ricostruzione storica che ripropone la vita dell’estensore con criteri obiettivi e impersonali. ◆ A fare di quel testo [«Apologia della storia o mestiere di storico»] un libro pieno di vita era certamente la generosità con cui [Marc] Bloch, ucciso dalla Gestapo nel giugno del 1944, apriva al lettore il suo atelier di storico, mostrava i suoi strumenti di lavoro, definiva i suoi riferimenti e li collegava al suo vissuto personale. Facendo dunque, si direbbe oggi, ego-storia. (Giorgio Boatti, Stampa, 27 agosto 2005, Tuttolibri, p. 7) • mi è venuta l’idea di chiedere a sette grandi storici (a Georges Duby, a René Rémond, etc.) di raccontare la propria storia come se raccontassero quella di un altro cercando, in questo modo, di capire e di spiegare cosa li aveva spinti a diventare degli storici. Sono nati così gli «Essais d’égo-histoires». Il risultato di questo lavoro collettivo non è stato dei più soddisfacenti ma, quindici anni dopo, l’espressione «ego-storie», rimane preziosa e ancora di attualità. E mi sembra che potrebbe essere usata per definire tutta la categoria, ormai pletorica, degli scritti coniugati alla prima persona. (Pierre Nora, trad. it. di Silvia Benedetti, Foglio, 3 giugno 2006, Inserto, p. I).
Adattato dal fr. égo-histoire.
Già attestato nella Repubblica del 14 dicembre 1993, p. 37, Cultura (Gian Piero Brunetta), nella variante grafica ego storia.