elasticita
elasticità s. f. [der. di elastico]. – 1. Proprietà dei corpi di subire, sotto l’azione di determinate sollecitazioni, deformazioni che scompaiono, più o meno completamente, al cessare delle sollecitazioni: l’e. di una molla, l’e. del caucciù; e. di volume, la sola propria dei fluidi, i quali, pur adattando la propria forma a quella del contenitore, presentano reazioni elastiche e variazioni del volume dei contenitori; e. di forma, quella che possono presentare i solidi, che generalmente cambiano anche di forma se sottoposti a sforzi. Nella scienza delle costruzioni, limite di e. (o carico al limite di e.), valore limite delle tensioni interne di un corpo sottoposto a una determinata sollecitazione, oltre il quale il corpo stesso diventa plastico o si rompe. 2. estens. a. Agilità fisica, leggerezza nei movimenti della persona: si rialzò con molta e.; ingrassando si perde l’e. del corpo; conservare l’e. fisica con lo sport. b. Nel corrente linguaggio automobilistico, e. di un motore (a combustione interna), la sua attitudine a funzionare in un ampio campo di velocità di rotazione: un motore dotato di buona e. e ripresa. 3. fig. a. Mobilità intellettuale, arrendevolezza morale: l’e. della mente, della coscienza; e. di una legge (o di un regolamento), possibilità di essere variamente interpretata ed applicata. b. In senso più ampio, possibilità di variare, capacità di adattamento, di adeguamento (ai tempi, alle circostanze, alle necessità, ecc.): e. di un sistema o di un programma politico; e. dell’interpretazione o dell’applicazione di una norma. In partic., in economia: e. di un sistema economico, la sua capacità di variare al mutare delle circostanze; e. della domanda, dell’offerta, variabilità della domanda o dell’offerta di un bene o di un fattore di produzione, al variare del prezzo. In finanza, e. di un’imposta, l’automatica adeguazione del gettito del tributo all’aumentare o diminuire della materia imponibile. Con riferimento al credito bancario, e. di cassa, i termini entro cui possono variare i saldi a debito e a credito del correntista, nell’utilizzazione di un credito in conto corrente concesso dalla banca per soddisfare le saltuarie e momentanee esigenze finanziarie del cliente.