elezione
elezióne s. f. [dal lat. electio -onis, der. di eligĕre «eleggere», part. pass. electus]. – 1. Scelta compiuta per un libero atto della volontà: l’ho fatto di mia e., di piena e., di libera e.; Né per elezion mi si nascose, Ma per necessità (Dante); nella vostra e. sta di tòrre qual più vi piace delle due (Boccaccio); e. di domicilio, atto mediante il quale un soggetto sceglie, volontariamente o obbligatoriamente, un domicilio per determinati atti o affari; patria d’e., diversa da quella di nascita: Tommaseo, nato a Sebenico, fece dell’Italia la sua patria d’e.; popolo d’e., popolo eletto (per antonomasia, il popolo di Israele); Vaso d’e. (cioè, uomo eletto da Dio), immagine biblica con cui è indicato l’apostolo san Paolo (lat. Vas electionis). Nel linguaggio medico, intervento di e., operazione chirurgica la cui effettuazione obbedisce solo a un criterio di opportunità, in quanto potrebbe essere anche differita nel tempo o sostituita da altro trattamento. 2. L’eleggere o l’essere eletto a una dignità: e. dei vescovi, dei cardinali. Più particolarm., scelta e nomina fatta per mezzo di suffragi: l’e. del papa, del sindaco, ecc.; annullare, convalidare un’elezione. Al plur., elezioni, designazione mediante voto delle persone chiamate a rappresentare una collettività (cioè a manifestare una volontà e a svolgere un’attività che sono giuridicamente considerate come proprie della collettività stessa) o a ricoprire determinati uffici; si distinguono e. politiche e amministrative, secondo che riguardino un organo con funzioni politiche (per es., il parlamento) ovvero con funzioni totalmente o anche principalmente amministrative (e. comunali, provinciali, regionali): indire, rinviare le e.; elezioni a suffragio ristretto, universale, a collegio uninominale, plurimo, ecc.; e. anticipate, ricorso alla consultazione elettorale prima del termine della legislatura, determinato in genere da una crisi di governo; presentarsi alle e., come candidato; partecipare, prendere parte alle e., come elettore. E. primarie (o, come s. f. pl., le primarie): nel sistema elettorale degli Stati Uniti d’America, quelle indette nell’ambito interno dei partiti al fine di designare il candidato alle presidenziali e i delegati alle elezioni per il rinnovo della Camera e del Senato; successivamente, si sono affermate anche in alcuni paesi europei per designare, all’interno di uno schieramento politico, e attraverso il voto popolare dei cittadini, come forma di «democrazia dal basso», il candidato o i candidati che concorreranno alle elezioni vere e proprie.