enclisi
èncliṡi (o encliṡìa) s. f. [dal lat. tardo enclĭsis, gr. ἔγκλισις, der. di ἐγκλίνω «inclinare, appoggiarsi»]. – Fenomeno per cui una parola, priva di accento proprio, si appoggia a quella precedente in modo da formare con essa un’unità fonetica (come nel gr. ἀνδρῶν τε ϑεῶν τε «e degli uomini e degli dèi») e spesso anche grafica (per es., lat. senatus populusque «il senato e il popolo»; e costantemente in ital.: parlami, salvalo, ecc.). La parola atona (negli esempî dati il gr. τε, il lat. que, l’ital. mi, lo), che è per lo più monosillaba, ma può essere anche bisillaba, come il gr. τινός, ἐστί, ecc., si dice enclitica.
Grammatica. – In italiano sono enclitiche le particelle pronominali atone mi, ti, si, ci, vi, lo, la, ne, ecc., e gli avverbî ci, vi, che si uniscono all’esclamazione ecco (èccomi, èccolo, èccoci, ecc.) e ad alcune forme verbali, oggi solo l’imperativo affermativo (scrìvimi, scrivétemi; nel caso dell’imperativo negativo è invece possibile l’oscillazione fra forme enclitiche e proclitiche: non dirlo e non lo dire), l’infinito (parlargli), il gerundio (dicèndoti), il part. pass. (fàttosi), ma anticam. anche a forme diverse (sembràvami, fànnomi, conòbbemi, oggi sentite arcaiche o pedantesche; dìcesi, dìconsi, vendesi, affittasi, con frequenza e registro d’uso meno desueti), purché in posizioni sintattiche particolari (studiate nella cosiddetta «legge di Tobler-Mussafia»), e persino ad altre parti del discorso (per es. diètrogli = dietro a lui). Quando segue a parola tronca, e alla 2a pers. dell’imperativo di andare, fare, dare, dire, stare, la consonante iniziale dell’enclitica si rafforza (facci, dammi, ecc.; ant. farollo, mutossi). Come le proclitiche, così le enclitiche possono anche essere accoppiate: dàglielo, dìmmelo, ecc. In italiano, diversamente che nel latino e nel greco, le enclitiche non fanno spostare l’accento nelle parole a cui s’appoggiano; di conseguenza, se le enclitiche sono più d’una, esso può venirsi a trovare eccezionalmente arretrato: in incàricatene, per es., è sulla quint’ultima sillaba.