episodio
epiṡòdio s. m. [dal gr. ἐπεισόδιον, comp. di ἐπί «dopo» e εἴσοδος «ingresso (del coro nella tragedia greca)»]. – 1. a. Ciascuna delle parti dialogate o serie di scene in cui si articolava l’antica tragedia greca, tra uno stasimo e l’altro, dopo l’ingresso del coro (erano generalmente quattro, e l’ultimo, che seguiva lo stasimo finale, si chiamava esodo). b. Narrazione, fatto secondario o comunque in sé concluso che s’inserisce nell’azione principale di un romanzo, di un dramma, di un poema: l’e. di Farinata nella «Divina Commedia»; l’e. di Olindo e Sofronia nella «Gerusalemme Liberata». Quindi, dramma, romanzo, e per analogia film a episodî, che si compongono di più racconti o azioni staccate, seguendo un filo conduttore o svolgendo un generico tema comune. 2. estens. a. letter. Digressione dall’argomento principale del discorso o della narrazione: non volendo risolvere con formole semplici questioni complicate, né allungar troppo un e., tralasceremo anche d’esporle (Manzoni). b. In musica, strofe intermedia tra l’una e l’altra ripresa del tema o della strofe principale. 3. fig. a. Fatto d’armi, azione secondaria di una battaglia: si è distinto in molti e. di valore. b. Avvenimento della vita, caso, avventura, considerati in sé stessi: un e. triste, lieto; ho assistito a un curioso episodio. c. Fatto, manifestazione a carattere occasionale, cioè non frequente o ripetuto o sistematico: la sua scorrettezza va considerata come un semplice e. in un comportamento generale sempre corretto. d. Nel linguaggio scient., evento o manifestazione di carattere specifico ben definito e limitato nel tempo: e. vulcanici. In partic., in medicina, manifestazione morbosa accessoria e comunque sporadica nel quadro clinico di una malattia; per es., nel campo della psichiatria, e. emotivi, e. confusionali.