equo processo
loc. s.le m. Riforma del sistema processuale giudiziario, al fine di renderlo più adeguato ai principi costituzionali. ◆ L’accordo che maggioranza e opposizione, o almeno larga parte di queste, hanno trovato sulla riforma costituzionale dell’equo processo si limita, per ora, all’art. 513 (Carlo Nordio, Tempo, 13 dicembre 1998, p. 1, Prima pagina) • L’articolo 6 [della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo (recepita nel nostro ordinamento con la legge 848/55)] garantisce ai cittadini europei il diritto all’«equo processo» davanti a un «tribunale imparziale e indipendente». (Sole 24 Ore, 21 marzo 2000, p. 25, Norme e Tributi) • Da tempo la Corte Europea dei diritti dell’uomo, a Strasburgo, ci condanna per serie violazioni dei diritti umani. Spesso di tratta di infrazioni del principio dell’equo processo. […] Orbene, perché non imboccare la strada seguita da tanti Stati europei (compresa la Russia), e cioè emanare una legge che imponga la riapertura del processo penale in Italia, quando la Corte di Strasburgo abbia accertato una seria violazione del principio dell’equo processo? (Antonio Cassese, Repubblica, 17 agosto 2006, p. 20, Commenti).
Espressione composta dall’agg. equo e dal s. m. processo, equivalente della più diffusa giusto processo.
Già attestato nella Repubblica del 14 febbraio 1985, p. 12, Politica estera.