era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende inizio, e spesso il nome, da un avvenimento storico di particolare importanza, e serve di riferimento per la numerazione successiva degli anni: e. volgare (abbrev. E. V.) o cristiana, che comincia dalla nascita di Cristo, corrispondente all’anno 753 dalla fondazione di Roma; e. musulmana, quella in uso presso tutti i musulmani meno i Turchi, con inizio dall’anno dell’Egira, o migrazione di Maometto dalla Mecca a Medina (16 luglio 622 d. C.); e. olimpica, quella largamente diffusa tra cronografi e storici del mondo classico, basata sulle quadriennali feste olimpiche (dal 776 a. C.); e. repubblicana, in vigore nella Repubblica Francese dal 1793 al 1805, con inizio dal 22 sett. 1792; e. fascista (abbrev. E. F.), quella istituita in Italia dal fascismo, con inizio dal 28 ott. 1922 (data della marcia su Roma), la cui indicazione era obbligatoria in aggiunta alla data del calendario civile. 2. Per estens., periodo di tempo più o meno ampio caratterizzato da avvenimenti memorabili (in tal senso è sinon. di epoca): l’e. gloriosa del Rinascimento, del Risorgimento; la scoperta dell’America segna l’inizio di una nuova e. nella storia della civiltà. Più genericam., e. di libertà, e. di schiavitù; l’e. atomica. 3. Nella cronologia geologica, ciascuno dei quattro grandi intervalli di tempo in cui è stata divisa l’età della Terra (a loro volta divisi in periodi, che si suddividono ulteriormente in epoche o piani): e. archeozoica, la più antica, e. primaria o paleozoica, e. secondaria o mesozoica, e. terziaria o cenozoica, la più recente.