eretico
erètico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo haeretĭcus, gr. αἱρετικός, propr. «che sceglie»; v. eresia] (pl. m. -ci). – 1. Chi, pur facendo parte di una chiesa o confessione religiosa, si fa promotore, sostenitore o seguace di un’eresia; in partic., chi, essendo membro della Chiesa cattolica, nega pertinacemente o anche soltanto mette in dubbio qualcuna delle verità rivelate o dei dogmi di fede: gli e. dei primi secoli del cristianesimo; essere condannato come e.; come agg.: setta e., gente e., ecc. 2. s. m., fig. a. Persona poco religiosa, miscredente (tosc. anche bestemmiatore). b. Chi, in politica o in altro, nel modo di pensare e di giudicare, diverge dalle opinioni e dalle ideologie comuni o da quelle accolte dal gruppo di cui fa parte. 3. agg. Che costituisce eresia, in senso proprio: proposizione e.; fare discorsi e.; è argomento Di fede e non d’e. nequizia (Dante); o che si allontana radicalmente da ideologie ufficiali o da idee comunemente accettate: sono idee e. le tue! ◆ Avv. ereticaménte, in modo che costituisce eresia: negare ereticamente il dogma trinitario; interpretare ereticamente un testo sacro.