ergastolo
ergàstolo s. m. [dal lat. ergastŭlum, adattam. del gr. ἐργαστήριον, der. di ἐργάζομαι «lavorare»; propr. «casa di lavoro»]. – 1. Presso gli antichi Romani, edificio, in genere sotterraneo, per l’abitazione degli schiavi o dei condannati adibiti ai lavori agricoli. 2. Nell’uso odierno: a. Pena detentiva destinata a durare tutta la vita del condannato (in caso di ravvedimento è però consentita dopo 26 anni la liberazione condizionale) e comportante l’obbligo del lavoro con l’isolamento notturno: condannare all’e.; in ordinamenti anteriori all’unità italiana indicava anche pene detentive temporanee. b. disus. Stabilimento di pena a ciò destinato.