ergere /'ɛrdʒere/ [lat. erigere, der. di regere "reggere", col pref. e-] (io èrgo, tu èrgi, ecc.; pass. rem. èrsi, ergésti, ecc.), lett. - ■ v. tr., non com. 1. [levare in alto, anche fig.: e. il capo; e. l'animo a Dio] ≈ alzare, elevare, innalzare, protendere, sollevare. ↔ abbassare. 2. a. (lett.) [realizzare un'opera in muratura: e. una chiesa, un palazzo] ≈ e ↔ [→ ERIGERE (1)]. b. (fig.) [attribuire un dato valore a qualcosa, con la prep. a del secondo arg.: e. il proprio criterio di giudizio a principio assoluto] ≈ [→ ERIGERE (3)]. ■ ergersi v. rifl. 1. [di monti e sim., levarsi in alto: quella montagna sembra e. fino al cielo] ≈ elevarsi, innalzarsi, svettare. 2. (non com.) [di persone o animali, assumere posizione eretta: sentendo quelle parole, si ersero tutti] ≈ alzarsi, drizzarsi, erigersi, sollevarsi. ↔ abbassarsi, chinarsi, curvarsi, piegarsi. 3. (fig.) [attribuirsi una qualità e il compl. predicativo, un'autorità, un diritto che non spetta, con la prep. a: e. a giudice] ≈ atteggiarsi, (non com.) erigersi, (lett.) impancarsi.