ermeneutica
ermenèutica s. f. [dal gr. ἑρμηνευτική (τέχνη), propr. «arte dell’interpretazione»; v. ermeneutico]. – Arte, tecnica e attività d’interpretare il senso di testi antichi, leggi, documenti storici e simili, soprattutto in quanto presentino notevoli difficoltà. In partic., e. biblica, il complesso delle norme per interpretare la Bibbia, comprendente sia quelle proprie di ogni lavoro critico su testi antichi (studio della formazione e trasmissione del testo, critica testuale, critica letteraria e storica) sia quelle connesse con la natura peculiare di libro ritenuto ispirato, le quali già nel medioevo trovarono una sistemazione nella dottrina dei quattro sensi (letterale, allegorico, tropologico, anagogico) secondo i quali la Bibbia può essere interpretata. Più recentemente, nella filosofia contemporanea, il termine è stato assunto per indicare il metodo del comprendere proprio della filosofia, e in partic., nello storicismo e poi nella fenomenologia (spec. di M. Heidegger), l’istituzione di continue correlazioni tra il sé e l’essere in un processo che va dalla totalità delle manifestazioni umane alle sue parti e viceversa; con sign. affine, in alcuni teorici di critica letteraria, l’operazione interpretativa che consente al critico, attraverso un procedimento d’interiorizzazione, di raggiungere un contatto intersoggettivo con l’autore studiato.