esaurimento
eṡauriménto s. m. [der. di esaurire]. – 1. a. L’atto, e più spesso l’effetto dell’esaurire, dell’esaurirsi: e. delle forze, dei capitali, di una vena d’acqua; vendita delle merci fino a e.; in chimica: estrazione fino a e., processo estrattivo con cui si giunge ad estrarre per intero la sostanza o le sostanze desiderate; per estens.: continuare la seduta fino a e. dell’ordine del giorno. b. Con riferimento a persona, e. fisico, mentale, nervoso, espressioni non specifiche con cui si usa genericam. indicare qualsiasi stato caratterizzato da eccessiva faticabilità, incapacità di concentrazione, disturbi del sonno e irritabilità. Anche assol., nel linguaggio corrente: essere vicino all’e., avere l’e. o un e.; il fatto è ch’io ero malato per davvero, malato di e. (F. De Sanctis). c. In psicologia, con senso generico, stato di ridotta funzionalità di un organismo. 2. a. In marina, operazione compiuta mediante appositi eiettori o pompe per vuotare i locali interni della nave dall’acqua ivi raccolta per condensazione o perdite (acqua di sentina) o penetrata per falla o per manovra volontaria (zavorra d’acqua). b. Nella tecnica delle costruzioni, e. dell’acqua, l’operazione con la quale si vuota un cavo di fondazione, un cassone, o una qualunque cavità in cui si è raccolta acqua meteorica o di falda, per consentire l’esecuzione dei lavori all’asciutto.