esautorare
eṡautorare v. tr. [dal lat. exauctorare, comp. di ex- con valore privativo e auctor (v. autore); propr. «sciogliere da una dignità, dimettere»] (io eṡàutoro, ecc.). – Privare dell’autorità una persona o un organismo a cui sono attribuite funzioni direttive o di comando; per estens., privare qualcuno o qualche istituto della stima, del credito, della reputazione, rendendo impossibile o difficile l’esercizio delle sue funzioni: e. un magistrato, un funzionario, un impiegato, il Parlamento, un ministro, ecc. Nel rifl., esautorarsi, perdere autorità: agendo così, vi esautorate da voi stessi. ◆ Part. pass. eṡautorato, anche come agg., privato dell’autorità o del credito: un governo ormai esautorato; si sentiva esautorato; fig.: una dottrina, un’opinione esautorata, che non ha più credito.