escludere
esclùdere v. tr. [dal lat. excludĕre, comp. di ex- «fuori» e claudĕre «chiudere»] (coniug. come accludere). – 1. letter. Chiuder fuori: e. dall’aula; il peccato escluse Adamo ed Eva dal paradiso terrestre. 2. a. Lasciar fuori, non accogliere insieme con altri: e. dagli esami, dall’assemblea, da un elenco, da un beneficio; e. dai sacramenti. b. Non ammettere, non riconoscere: e. le circostanze attenuanti; e. un’ipotesi; quindi, affermare o ritenere non vero, negare: escludo che sia lui il colpevole; non escludo che si possa venire a un accordo; non escludo di essermi sbagliato riguardo quella persona; sono due soluzioni, delle quali una esclude l’altra (o, che si escludono a vicenda). c. letter. Togliere, impedire: questa siepe, che da tanta parte Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude (Leopardi). ◆ Part. pass. escluṡo, chiuso o lasciato fuori, non ammesso, ecc.: chiusa È poi la porta, e sol Clorinda esclusa (T. Tasso); in costruzione assoluta, nessuno escluso, nessuno eccettuato. Per l’uso come agg., v. escluso.