esecuzione mirata
loc. s.le f. Eliminazione programmata di un avversario preventivamente identificato. ◆ Lo stesso premier [Ariel Sharon] ha però bocciato la bozza di pace cui sta lavorando il suo ministro degli Esteri, Shimon Peres: dopo la tregua, sotto la supervisione degli Usa, la Palestina dovrebbe impegnarsi nelle sei settimane successive a fermare i terroristi e requisire le armi illegalmente detenute, mentre Israele revocherebbe lo stato d’assedio e interromperebbe le esecuzioni mirate. (Elisabetta Rosaspina, Corriere della sera, 24 dicembre 2001, p. 15, Esteri) • di fronte all’eliminazione di [Ahmed] Yassin, [Franco] Frattini non può non ricordare che «l’Italia e l’Unione europea condannano, non da oggi, le esecuzioni mirate in risposta agli atti terroristici». (Sicilia, 23 marzo 2004, p. 3, Incubo terrorismo) • Sempre ieri l’aviazione israeliana ha colpito nella zona di Mesnaa, al confine fra Libano e Siria, un camion di armi destinate agli Hezbollah. Un elicottero da combattimento ha cercato di compiere inoltre la esecuzione mirata di un comandante Hezbollah: l’automobile era stata identificata «con precisione», ha detto poi un portavoce militare a Tel Aviv, ma al suo interno non c’erano i passaggeri che dovevano essere eliminati. (Aldo Baquis, Stampa, 1° agosto 2006, p. 2, Estero).
Composto dal s. f. esecuzione e dal p. pass. e agg. mirato, ricalcando l’espressione ingl. selective execution.
V. anche assassinio mirato, eliminazione mirata, omicidio mirato, omicidio selettivo, uccisione mirata.