esercitare
eṡercitare (ant. essercitare) v. tr. [dal lat. exercitare, iterativo di exercere (v. esercire), part. pass. exercĭtus] (io eṡèrcito, ecc.). – 1. a. Tenere in attività una persona (o animale), una parte del corpo, una facoltà intellettuale, attraverso una serie di atti che le sviluppino, le rafforzino e le rendano capaci di compiere determinate funzioni; allenare, addestrare: e. i soldati al maneggio delle armi, i giovani alla fatica, al lavoro, gli alunni nel leggere, i cavalli alla corsa; e. il braccio alla scherma, la mano al disegno, la voce al canto, l’orecchio alla musica, l’occhio a stabilire le distanze; e. la riflessione, la memoria; e. la mente con lo studio assiduo. Più genericam., tenere in funzione: e. le forze, i muscoli; e. il cervello, l’ingegno; scherz., e. la lingua, chiacchierare molto; e. la pazienza di qualcuno, metterla a dura prova. b. rifl. Addestrarsi in qualche cosa: esercitarsi alla lotta, nel tiro a segno, nella scherma, nel salto in lungo, nel nuoto; esercitarsi al comporre, a far versi, a tradurre, a dipingere; esercitarsi al piano, sul violino. Anticam., con uso assol., fare del moto: lo scolare, andando per la corte, sé esercitava per riscaldarsi (Boccaccio). 2. letter. a. Tormentare, travagliare: non fu mai tanto Da la matrigna esercitato Alcide (Ariosto); essere esercitato dalla sorte, dalle avversità. b. Percuotere, sbattere: sul bel piano Da le insubri cavalle esercitato (Manzoni); quella quercia ancóra, Esercitata dalla tramontana (Pascoli). 3. Adoperare, spec. in senso fig.: e. il potere, la sovranità, il dominio, la giurisdizione, la tutela, la propria autorità, un comando, compiere cioè gli atti che il potere, la sovranità, ecc., di cui uno è investito, impongono; e. un diritto, valersene operando in conformità; e. un’influenza, un ascendente su qualcuno, avere potere su di lui, poter disporre della sua volontà; Marta esercita un certo fascino su tutti; e. un’azione fisica; e. una pressione, premere, gravare sopra; anche fig.: e. pressioni su qualcuno, insistere per ottenerne concessioni o favori, o per indurlo a un certo comportamento. In senso morale, praticare: e. la virtù, la giustizia, la carità, la pietà; e. la pazienza, soffrire, sopportare pazientemente; e. la maldicenza alle spalle di qualcuno; per estens., e. la critica, la censura, criticare, censurare. 4. Fare abitualmente, svolgere, esplicare un’attività professionale: e. l’avvocatura, la medicina, l’insegnamento, la professione di farmacista, l’ufficio di pretore; e. la suprema magistratura (detto del presidente della Repubblica); ant., e. la milizia; per estens., e. il culto, compiere gli atti del culto, detto dei sacerdoti e dei fedeli. Con uso assol., riferito a professionisti: alla sua età, esercita ancora; è avvocato, ma non esercita. ◆ Part. pass. eṡercitato, anche come agg., addestrato, allenato, e quindi pratico, esperto: un occhio, un orecchio ben esercitato; a un bevitore un po’ esercitato non avrebbero fatto altro che levargli la sete (Manzoni).