esercito europeo
loc. s.le m. Esercito comune agli Stati membri dell’Unione europea. ◆ Al vertice informale dei 15 ministri della Difesa Ue (più i 10 dei Paesi che si apprestano a entrare nell’Unione) la questione del Comando o dei Comandi del futuro esercito europeo (dove sorgerà o sorgeranno, se si sovrapporranno oppure no a quello della Nato) è un po’ il convitato di pietra. Tutti ne parlano ufficiosamente ma di ufficiale ancora non c’è nulla. (Messaggero, 4 ottobre 2003, p. 6, Primo piano) • [tit.] L’esercito europeo, progetto abortito [testo] È la guerra di Corea a far nascere l’esercito europeo. […] Tutto comincia nel settembre del 1950, a New York, durante una riunione del Consiglio della NATO. […] Nasce così l’idea della CED, la «Comunità europea di difesa», un esercito europeo con contingenti anche germanici ma con un comando integrato e quindi in grado di tenerli sotto controllo. Nel 1952, a Parigi, si firma il trattato istitutivo ed a sottoscriverlo sono le stesse nazioni che hanno dato vita alla CECA, la «Comunità europea del carbone e dell’acciaio»: Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. (Emanuele Luciani, Arena, 6 settembre 2004, p. 33, Cultura) • I sostenitori del «sì» notano che la maggior parte di questi timori sono ingiustificati. Ce ne sono di ancora più fantasiosi: come la voce che il Trattato obbligherà i giovani a prestare servizio in un «esercito europeo»; o che Bruxelles avrà il diritto di sequestrare i bambini per farli allevare fuori della famiglia. Ma in queste fandonie sta il tallone d’Achille del Trattato d’Unione: sono la prova che l’uomo medio non sa cos’è, cosa cambierà, né perché dovrebbe appassionarlo. (Enrico Franceschini, Repubblica, 11 giugno 2008, p. 15, Politica estera).
Composto dal s. m. esercito e dall’agg. europeo.
Già attestato nella Repubblica del 15 giugno 1984, p. 5 (Paolo Guzzanti).
V. anche esercito Ue, Eurocorpo.