esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza del singolo come uomo «gettato» in una realtà estranea; varî i suoi sviluppi, ora strettamente teologici e cristiani (Karl Barth, Gabriel Marcel), ora apertamente filosofici e fenomenologici (Martin Heidegger, Karl Jaspers, Jean-Paul Sartre), ora artistici e letterarî (Simone de Beauvoir, Albert Camus): elementi comuni – che si ricollegano variamente al pensiero del filosofo danese Sören Kierkegaard (1813-1855), soprattutto in relazione alla sua polemica contro i sistemi filosofici totalizzanti e opprimenti l’individuo – sono l’insistenza sulla finitezza dell’uomo, l’ambiguità delle sue scelte, lo smarrimento della propria identità, la conseguente angoscia, il richiamo a un impegno quotidiano, ora religioso ora politico, variamente inteso.