espedire
v. tr. [dal lat. expedire, der. di pes pedis col pref. ex-; propr. «liberare i piedi»] (io espedisco, tu espedisci, ecc.), ant. – Rendere spedito, facilitare, sbarazzare, liberare: a fender teste Incominciaro, e tagliar braccia e spalle De le turbe che male erano preste Ad espedire e sgombrar loro il calle (Ariosto); sbrigare, portare a termine: tutte le guerre ch’egli ebbero ... le espedirono in brevissino tempo (Machiavelli); nel rifl., sbrigarsi, liberarsi: poiché di questo ancor volete ch’io dica, penso potermene e. con poche parole (B. Castiglione). ◆ Part. pass. espedito, anche come agg., sbrigato, libero: già si tacevano i duo pastori, dal cantare espediti (Sannazzaro); sciolto, disimpacciato: con mesta e flebil voce uscìo Espedita e chiarissima favella (Ariosto); veloce, pronto: Né per ciò mutavi il tuo passo Espedito (D’Annunzio); ant., soldati espediti, armati alla leggera. Anche, compiuto, terminato.