esposimetro
espoṡìmetro s. m. [comp. di esposi(zione) e -metro]. – Apparecchio usato in fotografia e in cinematografia per misurare l’illuminamento del campo da riprendere e l’intensità di eventuali sorgenti luminose che siano presenti in esso, e ottenere così l’indicazione dell’apertura del diaframma da far corrispondere a un dato tempo di esposizione, relativamente alla sensibilità dell’emulsione della pellicola, perché questa risulti esposta correttamente. E. elettrici, quelli (i più diffusi) in cui una cellula fotovoltaica, eccitata dalla luce, genera una corrente a essa proporzionale che viene rilevata da un galvanometro a bobina mobile: regolato lo strumento sulla sensibilità richiesta, l’ago del galvanometro indica un valore cui corrispondono, per le macchine fotografiche, gli accoppiamenti possibili tra aperture del diaframma e tempi di esposizione, e, per le cineprese, semplicemente il diaframma da impostare per una data velocità della pellicola. Dispositivi con funzionamento analogo sono incorporati in molti apparecchi fotografici e cinematografici, anche digitali, e in quelli a funzionamento automatico provvedono direttamente a impostare il giusto tempo di esposizione o la giusta apertura del diaframma, una volta che siano stati scelti, rispettivamente, una certa apertura del diaframma o un certo tempo di esposizione. E. per camera oscura, nella stampa in bianco e nero, strumenti per la determinazione del tempo di esposizione necessario perché il materiale sensibile usato per le copie sia adeguatamente impressionato con un negativo di determinate caratteristiche.