essenzializzare
v. tr. 1. Nella filosofia di Benedetto Croce, individuare gli elementi fondamentali di un concetto. 2. Per estensione, ridurre ai termini essenziali; anche nella forma intr. pron. ♦ Inutile dire che la poesia di Ulrico Abelardo Borà andò essenzializzandosi, col tempo, al punto che le sue ultime composizioni non superarono mai i tre versi, di complessive venticinque-trenta sillabe. (Giuseppe Marotta, Corriere della sera, 21 dicembre 1942, p. 3) • Il progredire delle scienze umane essenzializza e in un certo senso purifica la legge morale influendo decisamente nel mutare la tonalità stessa dell'esperienza morale e nell'inaugurare un nuovo stile di vita. (Armando Rigobello, Legge morale e mondo della vita, Abete, 1968, p. 230) • La riduzione dell'organico essenzializza la costruzione, la depura senza che i lieder perdano un grammo della loro drammaticità e desolazione. Solista d' eccezione un Peter Schreier elegante, delicato, stilista e cesellatore impareggiabile. (Marcello De Angelis, Repubblica, 21 agosto 1984, p. 15, Spettacoli) • Le donne afghane dell'artista rappresentano un passo avanti: da un paio di anni Spinoglio cerca di essenzializzare al massimo le forme, togliendo quello che lui chiama artisticamente ed espressivamente il superfluo. (a.b., Stampa, 15 dicembre 2001, p. 37, Asti e provincia) • La risposta di D’Angelo è un’impeccabile e puntuale ricostruzione storiografica dell’attività intellettuale e politica svolta da Croce in quegli anni. L’intento apologetico che si scorge tra le righe di D’Angelo problematizzandolo acquisisce una luce diversa, assume il carattere, pienamente crociano, della giustificazione, si essenzializza in un vero e proprio giudizio storico. (Santo Arena, Benedetto Croce. Riflessioni a 150 anni dalla nascita, in «Il Pensiero Italiano», 2017, vol. 1, n° 2, pp. 97-113, p. 112).
Derivato dall’agg. essenziale con l’aggiunta del suffisso -izzare.