eteroguidato
p. pass. e agg. Che agisce con la guida o il suggerimento di altri. ◆ In caso di cattivo risultato dei popolari e di affermazione piena dei Democratici, molti temono, con [Ciriaco] De Mita, che a Leopoldo Elia e a Nino Andreatta, sinora gli unici prodiani dichiarati, si uniscano Sergio Mattarella e Rosy Bindi, con una conseguente trasformazione del Ppi in un satellite eteroguidato da Romano Prodi. (Foglio, 16 marzo 1999, p. 1, Prima pagina) • si tratta della «vendita del secolo» - appunto così fu chiamata fin d’allora - che Boris Eltsin, tramite Anatolij Ciubais e Egor Gaidar, e tutto il gruppo di giovanotti russi eteroguidati da Harvard, realizzarono nel 1992. (Giulietto Chiesa, Stampa, 28 maggio 2003, p. 25, Società e Cultura) • L’agonia somala è una melodia nascosta dalle esplosive gran casse delle «nuove crisi». Non per questo meno drammatica, ma comunque nascosta. Soprattutto quando, dopo l’acme della crisi in Darfur, le guerre d’Africa sembravano essere finalmente diminuite. Almeno quelle combattute in modo tradizionale e non quelle che uccidono con uno stillicidio di bombe, agguati e vampate di violenza più o meno eteroguidata che sono ancora e sempre sotto gli occhi di tutti. (Fabio Carminati, Avvenire, 24 maggio 2008, p. 2, Gli editoriali).
Composto dal confisso etero- aggiunto al p. pass. e agg. guidato.
Già attestato nel Corriere della sera del 17 febbraio 1995, p. 31, Cultura (Riccardo Chiaberge).