eteromorfo
eteromòrfo agg. e s. m. [dal gr. ἐτερόμορϕος, comp. di ἑτερο- «etero-» e μορϕή «forma»]. – 1. agg. Di forma diversa; si dice spec., in mineralogia, di modificazioni o fasi cristalline di una sostanza polimorfa, o, in botanica, di piante che presentano eteromorfismo; anche con gli usi di eteromorfico: alternanza di generazione eteromorfa. 2. In zoologia: a. agg. Sinon., ora non più usato, di olometabolo. b. s. m. pl. Eteromorfi (lat. scient. Heteromorphae), gruppo di colombi domestici con caratteri anatomici non riscontrabili in alcuna specie di colombo selvatico, alcuni dei quali sono teratologici e nocivi alla conservazione dell’individuo e della specie (per es., il becco breve è di impedimento alla raccolta del cibo, le grandi caruncole intorno agli occhi sono causa di infezioni, ecc.).