eurodebole
agg. e s. m. e f. (iron.) Che, chi ha posizioni europeiste poco consistenti o decise; che, chi, nell’ambito dell’Unione Europea, ha una posizione politica ed economica debole. ◆ Allora, per compiacere gli allevatori del Regno Unito e il suo vasto elettorato euroscettico, Major telefona al presidente della Commissione europea Jacques Santer, responsabile della messa al bando degli ovini anglosassoni, e lo redarguisce. Santer, eurodebole, tenderebbe a piegarsi (Repubblica, 27 marzo 1996, p. 10, Commenti) • Merkel, Hollande e Monti saranno in grado al più presto di condividere un meccanismo cooperativo tra euroforti ed eurodeboli, fatto di sacrifici a breve ma abbinati al sostegno del riequilibrio delle bilance dei pagamenti e dei rispettivi sistemi bancari, oppure la difesa del fiscal compact da solo non salverà l'euro: perché una moneta comune non regge tra economie a produttività divergenti e mercati separati dei beni e dei servizi e del lavoro. (Oscar Giannino, Panorama.it, 11 maggio 2012, Economia).
Composto dal confisso euro-2 aggiunto all’agg. e s. m. e f. debole.
Già attestato nella Repubblica del 19 luglio 1985, p. 9, Politica Estera (Pietro Veronese).