Europeese
s. m. (iron.) La lingua dei burocrati e dei politici dell’Unione europea. ◆ In questi anni oltre ai neologismi di uso planetario, con orrore dei puristi della lingua, sono nati una serie di nuovi idiomi di evidente ispirazione globale, che partono dall’ultimo arrivato Europeese (un linguaggio semi-ufficiale a base di termini economico-politici esibito dai vari euro-onorevoli-deputati durante le sessioni parlamentari) che non ha nulla a vedere con il surreale Europanto, inventato da Diego Marani, scrittore e traduttore in quel di Bruxelles, che a sua volta ha soppiantato il sorpassato Esperanto. (Ma[rina] Ger[sony], Giornale, 19 giugno 2006, p. 43, Milano Cronaca).
Derivato dall’agg. europeo con l’aggiunta del suffisso -ese.