europeismo
s. m. [der. di europeo]. – 1. Movimento politico e di idee che, sulla base delle fondamentali affinità culturali e storiche che legano tra loro i popoli d’Europa, tende a promuovere un progressivo avvicinamento tra i varî stati nazionali europei, fino alla costruzione di un’Europa spiritualmente e politicamente unita; con radici lontane nella componente cosmopolitica della rivoluzione francese, è stato variamente sostenuto per tutto il sec. 19° e buona parte del 20°, ma solo dopo la seconda guerra mondiale ha perduto il suo carattere elitario, e ha dato vita alla costruzione di organismi politico-giuridici (Consiglio d’Europa, CEE, ecc.) che hanno avviato un processo di integrazione economica e politica fra i maggiori paesi dell’Europa occidentale. 2. In linguistica, vocabolo o locuzione che è comune a più lingue d’Europa, trattandosi o di termini dotti (come gran parte dei neologismi coniati con elementi greci o latini nel linguaggio scientifico), o di espressioni largamente diffuse da una delle lingue di cultura europee (come hotel, sport, i termini italiani del lessico musicale, ecc.): si chiamino barbari i gallicismi, ma non (se così posso dire) gli europeismi, ché non fu mai barbaro quello che fu proprio di tutto il mondo civile, ... come l’uso di queste voci che deriva dalla stessa civiltà e dalla stessa scienza d’Europa (Leopardi).