europopolare
s. m. e f. e agg. Chi o che si riconosce nei parlamentari europei che aderiscono al gruppo del Partito popolare europeo. ◆ Il dirigente europopolare [Alejandro Agag] ha confermato l’appoggio del Ppe alla candidatura a premier di Silvio Berlusconi, «il solo candidato alla guida del governo che appartiene al nostro partito». (Corriere della sera, 30 aprile 2001, p. 8, Esteri) • il Ppe si è avviato a divenire a detta dei suoi stessi timonieri sempre più un partito «neoconservatore». Ovvero qualcosa di simile a quello che in Italia è il centrodestra, depurato dalla Lega. Si comprende così come la nuova crociata anticomunista sia ai primi posti della scaletta che gli europopolari preparano per la loro campagna elettorale. […] Dalle nostre parti, ne sanno qualcosa anche [Pier Ferdinando] Casini e [Marco] Follini alle prese con una incrudelita verifica di governo. La loro battaglia per mantenere vive le radici democristiane degli europopolari, dopotutto, è solo un riflesso dell’arduo duello che combattono in patria con l’obiettivo di «moderare» il Cavaliere. (Virman Cusenza, Messaggero, 6 febbraio 2004, p. 1, Prima pagina) • Per evitare nuove elezioni, lassù, sul monte Titano, ci si sta orientando verso alleanze di nuovo conio. Bene informati registrano corteggiamenti nei confronti dei Democratici di Centro, già ben disposti, degli Europopolari e dei Nuovi Socialisti. Una trattativa potrebbe essere fruttuosa anche con i Sanmarinesi per la Libertà (i quali, però, pretendono «convergenze programmatiche»), se non altro perché possiedono un punto prezioso in Consiglio. (Alessandra Longo, Repubblica, 26 ottobre 2007, p. 6, Politica).
Composto dal confisso euro-2 aggiunto al s. m. e f. e agg. popolare.
Già attestato nel Corriere della sera del 16 giugno 1994, p. 9.