evadere /e'vadere/ [dal lat. evadĕre "andar fuori", der. di vadĕre "andare", col pref. e-] (pass. rem. evasi, evadésti, ecc.; part. pass. evaso). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [allontanarsi furtivamente da un luogo in cui si è rinchiusi, spec. da una prigione e sim., anche con la prep. da: e. dal carcere] ≈ dileguarsi, fuggire, (iron.) prendere il largo (o il volo), scappare, (fam.) squagliarsela, (fam.) svignarsela. ‖ scomparire, sparire. 2. (fig.) [sottrarsi ad una condizione opprimente, anche con la prep. da: e. dalla realtà quotidiana; ho bisogno di e.] ≈ distaccarsi, distogliersi, prendere le distanze, staccare. ‖ distrarsi, svagarsi. ↔ calarsi (in). ■ v. tr. 1. (burocr.) [dare corso a qualcosa: e. una pratica] ≈ eseguire, espletare, sbrigare, svolgere, [riferito a lettere e sim.] rispondere (a). ↔ tralasciare, trascurare. 2. (estens.) a. [sottrarsi a un obbligo: e. una responsabilità] ≈ eludere, evitare, schivare, sfuggire. ↔ adempiere, soddisfare. b. [sottrarsi alle imposizioni fiscali, anche assol.: e. le tasse; c'è molta gente che evade] ≈ ‖ eludere, evitare, sfuggire. ↔ pagare, versare.