evasione
evaṡióne s. f. [dal lat. tardo evasio -onis]. – 1. a. L’atto, l’effetto e il modo di evadere, fuga da un luogo: e. dal carcere, dal manicomio criminale; l’e. di un detenuto. b. estens. Lo sfuggire al compimento di un dovere, o a un impegno. In partic., e. fiscale, il sottrarsi in tutto o in parte all’obbligo di pagare un’imposta, che provoca una perdita di entrata per lo stato, ed è punibile con ammende, multe e, nei casi più gravi, reclusione. c. fig. Liberazione da un ambiente, da una condizione morale o spirituale, o da un modo di vita, che siano divenuti insopportabili o siano causa di disagio e di sofferenza: sognare l’e. dalla vita di tutti i giorni; e. dalla realtà nell’immaginazione, nel sogno. Con altro uso fig., letteratura d’e., la letteratura che, all’opposto di quella «impegnata», elude prese di posizione ideologiche, problematiche sociali o morali, e simili, privilegiando invece contenuti, intrecci e situazioni in cui prevalgono la fantasia, il sentimento e l’avventura. 2. Nell’uso burocr., risposta, avvio a una soluzione: dare e. a una lettera; in e. alla vostra istanza ...; dare e. a una pratica, darle corso, sbrigarla, portarla a termine.