eventite
s. f. (iron.) Propensione parosissistica a trasformare ogni manifestazione, soprattutto in ambito culturale, in un evento di grande rilievo. ◆ Da qui, dal Forum del Libro «Passaparola» (la cui terza edizione si è tenuta tra venerdì e sabato), il mondo del lettore è ben diverso rispetto a quello che appare da Mantova e dintorni. Insomma, siamo lontani mille miglia dagli entusiasmi festivalieri. Tanto che la colonna sonora di questa «maratona» sulla promozione della lettura è stata soprattutto una: basta con l’evento, è ora di puntare sui progetti. […] E non sarà un caso se contro quel fenomeno che, con non originalissimo neologismo, è stato battezzato «eventite» si sono pronunciati anche i grandi editori. (Paolo Di Stefano, Corriere della sera, 12 novembre 2006, p. 29) • Paola Pistone, presidente dell’Atelier di Mago Girò, sostiene che il male italiano sta nella cosiddetta «eventite», «l’abitudine diffusa di fare progetti e iniziative, che poi non hanno seguito». (Repubblica, 14 novembre 2006, Bari, p. XI) • il medico scrittore sardo Giorgio Todde, responsabile dei Presìdi del libro della Sardegna, ha denunciato la «eventite acuta» come malattia cronica di cui soffrono da noi le politiche del libro. (Alberto Papuzzi, Stampa, 18 novembre 2006, Tuttolibri, p. 2).
Derivato dal s. m. evento con l’aggiunta del suffisso -ite.