evidenza /evi'dɛntsa/ s. f. [dal lat. evidentia, der. di evĭdens -entis "evidente"]. - 1. [proprietà di ciò che può essere facilmente visto da tutti: e. dei fatti] ≈ certezza, chiarezza, limpidezza, (lett.) perspicuità, tangibilità, trasparenza, visibilità. ↑ ovvietà. ↔ ambiguità, astrusità, equivocità, incertezza, misteriosità, nebulosità, oscurità. ● Espressioni: mettere in evidenza → □; mettersi in evidenza → □. ▲ Locuz. prep.: in evidenza [di un personaggio che per qualche ragione non passa inosservato: è una donna molto in e.] ≈ in vista. ↔ in ombra. 2. [proprietà di ciò che non suscita dubbi: e. di una teoria] ≈ certezza, inconfutabilità, incontestabilità, indiscutibilità, innegabilità, inoppugnabilità. ↔ discutibilità, (non com.) dubbiosità, incertezza, opinabilità. ● Espressioni: negare l'evidenza ≈ fingere, mentire (spudoratamente). 3. [capacità rappresentativa: e. di una metafora] ≈ chiarezza, efficacia, forza, icasticità, incisività. ↔ debolezza, fiacchezza, inefficacia, povertà. 4. (burocr.) [spec. al plur., promemoria di un'operazione effettuata] ≈ pezza d'appoggio. ⇑ prova. □ mettere in evidenza ≈ e ↔ [→ EVIDENZIARE (2)]. □ mettersi in evidenza [di persona, farsi notare grazie ai propri meriti] ≈ distinguersi, segnalarsi, spiccare.