extra-establishment
(extra establishment), agg. inv. Esterno ai gruppi e alle logiche del potere consolidato. ◆ [Antonio] D’Amato è elemento di rottura nella tradizione confindustriale. Rappresenta l’impresa veneta e meridionale, quella extra-establishment spesso abituata a relazioni rudi con i sindacati. Una novità che si è scontrata col sistema di relazioni sindacali centrato sulla concertazione, di cui la Cgil è stata l’interprete. (Alessandra Puato, Corriere della sera, 18 dicembre 2000, Corriere Economia, p. 2) • Secondo [Lodovico] Festa la spiegazione dell’ultima svolta berlusconiana sta nelle sue caratteristiche di «imprenditore extra establishment» da un lato e dall’altro di «leader politico senza una forza politica compiuta alle spalle». (Foglio, 26 aprile 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. inv. establishment, di origine ingl., con l’aggiunta del prefisso extra-1.