faction
s. f. inv. Genere narrativo che descrive personaggi storici e fatti realmente accaduti, collocandoli nella cornice di un romanzo. ◆ La storia narrata da [Ermanno] Rea [nel romanzo «La dismissione»] potrebbe anche essere catalogata come «faction», un mix di «fiction» e «fact», di invenzione e realtà. È un «romanzo dell’ascolto», costruito in mesi di racconti, indagini, incontri, lettere, bivacchi con i protagonisti e con la storia. (Walter Passerini, Corriere della sera, 19 giugno 2002, p. 35, Cultura) • «Volevo entrare dentro la realtà e raccontarla senza rielaborarla, semplicemente ricostruendola. Al mio lavoro si potrebbe applicare la definizione di romanzo-no/fiction che sta esattamente al centro tra fiction e faction (narrazione documentale). Ma è assolutamente necessario essere in possesso di informazioni e soprattutto di prove» [Roberto Saviano intervistato da Serena Gaudino]. (Repubblica, 20 giugno 2006, Napoli, p. XI) • C’è, in giro, una gran fame di realtà. Almeno stando alle vendite: che sempre più paiono premiare, piuttosto che la vecchia fiction, quella che con neologismo di dubbio gusto s’è convenuto definire faction. È la rivincita del vero; o meglio, del «piccolo fatto vero (possibilmente fresco di giornata)»: che, sulla scorta di Stendhal, da sempre ironicamente raccomanda agli scrittori Edoardo Sanguineti. (Andrea Cortellessa, Stampa, 9 giugno 2007, Tuttolibri, p. 1).
Dall’ingl. faction composto dai s. fact (‘fatto, realtà’) e (fict)ion (‘narrativa, romanzo’).
Già attestato nella Repubblica del 7 gennaio 1989, p. 28, Cultura (Guido Almansi).