falco
s. m. [lat. falco (-onis)] (pl. -chi). – 1. Uccello da preda diurno, appartenente al genere Falco dell’ordine falconiformi, presente in tutto il mondo con una sessantina di specie: ha becco robusto, fortemente arcuato, unghie acute, possenti, adunche; fiero e astuto, si nutre di prede vive che caccia volando e sulle quali piomba ad alta velocità, per cui è stato usato un tempo nella falconeria; le femmine, più grosse dei maschi, depongono uova macchiate, senza far nido o in nidi rozzissimi. Fra le specie europee più grosse: il falcone o f. reale o f. pellegrino (lat. scient. Falco peregrinus), largamente diffuso con varie sottospecie, nidificante, di colore grigio-azzurro con fasce nerastre dorsalmente, biancastro con qualche sfumatura rossiccia a macchie scure nella parte ventrale; il f. sacro (Falco cherrug), tozzo e robusto, lungo circa mezzo metro, diffuso nell’Europa sud-orientale, nell’Africa nord-orientale e in parte dell’Asia; il f. lanario (Falco biarmicus), più piccolo del precedente, ma più elegante, con ali e coda slanciatissime, diffuso nell’Europa meridionale. Fra le specie più piccole: il f. della regina (Falco eleonorae), il f. cuculo (Falco vespertinus), il f. grillaio (Falco naumanni), il lodolaio, il gheppio, lo smeriglio, ecc. 2. Nome di altri uccelli, appartenenti a famiglie diverse: f. giocoliere (lat. scient. Terathopius ecaudatus), esclusivo dell’Africa, grosso come un aquilotto, con penne del capo erettili che formano una specie di grande collare; f. pecchiaiolo (Pernis apivorus), poco abbondante in Italia, che si nutre di insetti, soprattutto api, vespe, loro larve e miele; f. pescatore o aquilastro (Pandion haliaetus), anch’esso scarso in Italia, che si nutre preferibilmente di pesci. Inoltre: f. aquilino, il biancone; f. bianco o f. molinaro o f. pigargo, l’albanella pallida; f. calzato, la poiana calzata; f. marino o f. di palude o f. rossiccio o f. spagnolo, altri nomi dell’albanella; f. nero, il nibbio bruno. 3. Usi fig.: un f., una persona di carattere fiero e vivace; occhi di f., vivi, acuti. Nella pubblicistica politica, sono detti falchi (come traduz. dell’ingl. hawks) coloro che, di fronte a determinate scelte politiche e militari, sostengono una linea dura e intransigente che non esclude la lotta aperta o l’intervento armato, in opposizione alle colombe (ingl. doves), coloro che propugnano una politica conciliante, basata sulla ricerca del compromesso e il rifiuto della guerra. ◆ Dim. falchétto (v.); pegg. falcàccio (anche in senso fig.).