falsificazionismo
s. m. [der. di falsificazione, nel sign. 2]. – Orientamento epistemologico che si richiama alle tesi del filosofo austr. K. R. Popper (Logik der Forschung, 1934, e in ediz. ingl. 1958), secondo le quali una teoria è scientifica se e in quanto possa essere contraddetta da esperimenti adeguati: ciò per il fatto che la verifica è un procedimento aperto mentre alla falsificazione (cioè alla dimostrazione di falsità) basta una sola prova negativa (v. anche falsificabilità, n. 2). Secondo questa interpretazione, il progresso scientifico avverrebbe per falsificazione (ossia confutazione) delle teorie esistenti e l’invenzione di nuove teorie, falsificabili, che ne prendono il posto.