familiarismo
s. m. Malcostume consistente nel favorire gli appartenenti al proprio ambito familiare, prevaricando i legittimi diritti di altri. ◆ Lo stesso invito di [Antonio] Rossetti ad un’azione più propositiva ed incisiva degli studenti sembra cadere nel vuoto di un diffuso scetticismo, di una inerzia e rassegnazione mortale. Ed è questo, io credo, il rischio peggiore che le istituzioni universitarie rischiano di correre, involgendo verso forme sempre più negative di nepotismo e familiarismo, cause ed insieme effetti della dequalificazione e della degenerazione scientifica e culturale. (Francesco La Regina, Repubblica, 6 ottobre 2007, Napoli, p. I) • «I partiti liberino le istituzioni»: con questo annuncio il sindaco [Rosa Russo] Iervolino presentò il rimpasto venerdì, sostituendo cinque assessori politici di professione con cinque professori universitari. […] «Il sindaco ha dichiarato che i partiti devono stare lontani dal giudizio del suo operato e delle sue scelte. Ma i partiti sono fuori dalla pratica democratica da oltre 15 anni facendo posto sempre più ai personalismi, nepotismi, familiarismi, elitarismi. Così come la Iervolino stessa non è un’unta del Signore venuta dal cielo». È la posizione di Salvatore Galiero e Carmine Simeone consiglieri comunali del Pd. (Luigi Roano, Mattino, 12 maggio 2008, p. 26, Primo Piano Napoli).
Derivato dal s. m. e agg. familiare con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Repubblica del 16 febbraio 1990, p. 28, Spettacoli.