fangopoli
s. f. inv. Scandalo alimentato da vicende che appaiono all’opinione pubblica come segno di degrado morale. ◆ Emersione da fangopoli. Lenta. Faticosa. Il doloroso pit stop di Silvio Sircana sembra stia per concludersi, anche se ci vorrà chissà quanto tempo per cancellare i lividi. (Francesco Alberti, Corriere della sera, 16 marzo 2007, p. 6, Primo piano) • Il «Corriere», ad esempio. Quando è scoppiato il caso Sircana ha coniato un neologismo, «Fangopoli». Ha messo grande grande in prima pagina la ritrattazione del fotografo che ha pedinato Sircana, e il suo vicedirettore Pierluigi Battista, in un articolo di fondo, ha evidentemente preso per oro colato quelle parole, scrivendo che le foto-ricatto a Sircana sono «un episodio inventato». Battista è una persona seria, e oggi riconoscerà che quella sua frase è sbagliata, che le foto esistono, che la ritrattazione è falsa. (Michele Brambilla, Giornale, 17 marzo 2007, p. 5, Il fatto).
Composto dal s. m. fango con l’aggiunta del confisso -poli2.