fannullopoli
(Fannullopoli), s. f. Scandalo suscitato da episodi di malcostume, di lassismo e di assenteismo; con particolare riferimento ai dipendenti pubblici. ◆ Il docente di Medicina del lavoro [Giorgio Assennato] polemizza con Emilio Tafaro, presidente della commissione: «Si parla tanto di parentopoli, ma non si tiene in conto il danno ormai concretamente economico prodotto da “fannullopoli”, in una università in cui centinaia di elevate professionalità non contribuiscono quasi per niente a migliorare la nostra competitività scientifica». (Davide Carlucci, Repubblica, 17 dicembre 2005, Bari, p. II) • è chiaro che dobbiamo assolutamente correggere la sostenibilità del welfare entro il 2007. Con un Pil che cresce bene, drammi non ce ne sono: si possono rivedere i trattamenti pensionistici e si può persino decidere di sfrondare Fannullopoli. (Dario Di Vico, Corriere della sera, 28 febbraio 2007, p. 1, Prima pagina) • Tra i tanti neologismi uno degli ultimi ha visto la luce recentemente grazie alle polemiche sulla produttività della pubblica amministrazione: «fannullopoli». […] Lasciando […] senza parole i suoi interlocutori il ministro [Luigi Nicolais] ha sostenuto che a vigilare su fannullopoli dovrebbe essere il Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. Il ministro che non ha naturalmente usato la parola fannullopoli, e ha fatto bene, ha spiegato così la sua scelta: «quando parliamo di fannulloni è perché non sappiamo valutare, c’è bisogno di una valutazione oggettiva» (Mario Battistini, Arena, 3 maggio 2007, p. 7, Economia).
Composto dal s. m. fannullo(ne) con l’aggiunta del confisso -poli2.