fantasia
fantaṡìa s. f. [dal lat. phantasĭa, gr. ϕαντασία, der. di ϕαίνω «mostrare»]. – 1. a. Facoltà della mente umana di creare immagini, di rappresentarsi cose e fatti corrispondenti o no a una realtà: trascorrere, riandare con la f.; rivivere nella f.; lasciare libero corso alla f.; i voli della f.; f. ricca, vivace, accesa, sbrigliata, fervida, pronta, ecc.; la f. tanto è più robusta quanto è più debole il raziocinio (Vico); f. povera, scarsa; molta, poca f.; non hai un po’ di f.; un artista, uno scrittore (anche un racconto e sim.) ricco (o povero) di fantasia. b. L’attività del fantasticare: com’io fui levato d’una vana f. (Dante); perdersi in fantasie; era assorto nelle sue f., in liete f.; inseguire una propria f.; lavorare di fantasia, immaginare o supporre, o anche sospettare, situazioni prive di realtà, lasciando libero corso alla fantasia; frutto di f., cosa inventata con l’immaginazione, che non ha fondamento nella realtà: i suoi sospetti sono tutti frutto di f. o della sua fantasia. Talvolta è implicitamente contrapposta alla realtà o verità: un racconto di f., che non ha fondamento reale; così, nella pratica delle arti figurative, fare (disegnare, dipingere, modellare) di f., eseguire figure senza ricorrere a modelli o al vero. In psicanalisi, attività immaginativa, conscia o inconscia, su cui l’analista compie le sue interpretazioni: f. libidiche, aggressive, sadiche, masochistiche, ecc. (cfr. fantasma, n. 3). c. Nel linguaggio della moda, riferito a prodotti e articoli nuovi, bizzarri, con tinte o disegni vivaci: oggetti di f.; lavori, ricami, stoffe, colori di f.; anche senza la prep. di, in funzione attributiva: colori, disegni, tessuti fantasia. 2. a. Con riferimento concreto alle cose volta per volta immaginate o create con la fantasia: una f. drammatica; ha scritto una sua bizzarra fantasia. In musica, componimento di solito strumentale, dapprima (sec. 17°) in stile fugato poi in forme libere, su temi originali o tratti da musiche preesistenti, d’indole per lo più estrosa. Nelle arti figurative, talvolta sinon. di capriccio. b. Falsa invenzione, bugia: non c’è niente di vero in ciò che dice, sono fantasie sue! c. Fenomeno naturale straordinario: fantasie della natura. 3. Bizzarria, capriccio, voglia: non dobbiamo dar retta alle sue f.; gli è venuta la f. di comprarsi l’automobile; Emmi venuta certa fantasia ... Di scrivere un’istoria in poesia (N. Forteguerri); mi sono levato la f. di prenderlo a schiaffi; avere f. d’una cosa, averne desiderio. Anche volontà decisa, o voglia (significato che ha attestazioni negli scrittori, oggi limitato all’uso pop. romanesco): questo ragazzo non ha proprio f. per lo studio. 4. Presso alcune popolazioni primitive dell’Africa settentr. e dell’Etiopia, celebrazione di qualche fausto avvenimento della vita familiare o tribale, mediante danze e canti o parate a cavallo, durante le quali i cavalieri spingono il destriero a un furioso galoppo, urlando e sparando in aria con i loro fucili. ◆ Spreg. fantaṡiùccia; pegg. fantaṡiàccia (tutti e due poco com.).