fare rete
loc. v.le Coordinarsi, stabilire contatti produttivi. ◆ «Se il sistema imprenditoriale italiano ha una debolezza, è l’insufficiente crescita della produttività. Se si guarda al complesso dell’Information and communication technology (Ict), l’Italia non sta andando granché bene. Certo gli italiani sono straordinariamente capaci di “fare rete”, lavorare in team, imporre nuovi marchi, allo stesso livello degli americani. Ma erano già capaci di farlo prima di Internet. Non riescono, però, ad approfittare dell’Ict in modo massiccio» [Erkki Liikanen riportato da Luigi Grassia]. (Stampa, 19 febbraio 2002, p. 17, Economia) • [tit.] [Evo] Morales ai movimenti italiani: «Abbiamo il dovere di far rete» [testo] […] Sul «punto centrale» lui risponde senza perifrasi: «È nostra responsabilità fare rete». (Angela Mauro, Liberazione, 30 ottobre 2007, p. 1, Prima pagina) • «Le Pmi valdostane si possono proporre all’estero soltanto se si consorziano». Per Pietro Giorgio, ad della Sea Energia di Pollein, il fare rete è molto più di uno slogan, soprattutto a pochi giorni dall’aggiudicazione di ben cinque gare bandite dal ministero dell’Ambiente dell’Albania, in collaborazione con quello italiano, riguardanti lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica con investimenti previsti di circa 13 milioni, cifra calcolata per difetto in quanto si tratta ancora di stime preliminari. (a cura di Fabrizio Favre, Sole 24 Ore, 23 gennaio 2008, Nord-Ovest, p. 11).
Espressione composta dal v. tr. fare e dal s. f. rete.
Già attestato nella Repubblica del 26 maggio 1996, p. 2 (Fabio Barbieri).