fare squadra
loc. v.le Agire con lo spirito di un gruppo, di una squadra sportiva, seguendo regole e schemi predisposti, con il concorso coordinato di tutte le energie e le risorse disponibili. ◆ Del resto, a chi parla di «colonialismo» e rimprovera agli imprenditori veneti di non aver saputo «fare squadra» (neologismo suggestivo ma a basso contenuto), bisogna ricordare che nel mondo globalizzato queste cose succedono tutti i giorni e che, del resto, in Italia, per fare cassa, cioè per tappare i buchi di bilancio, ci siamo venduti il vendibile, parchi e opere d’arte compresi, e abbiamo lasciato che il cemento rovinasse per sempre tratti fra i più belli delle nostre coste per incrementare il gettito fiscale. (Corriere del Veneto, 6 febbraio 2005, p. 7, Padova) • Marcello Lippi, l’ex ct della nazionale campione del mondo, […] ha sempre parlato di «gruppo di lavoro», dell’importanza di «fare squadra», della «leadership al servizio del collettivo». (Giovanni Cocconi, Europa, 10 novembre 2007, p. 2, Primo piano) • ognuno ha ricordato il «suo» [Bettino] Craxi. Il governatore lombardo [Roberto] Formigoni ha ricordato «il leader che faceva squadra, il laico mai scivolato nel laicismo, lo statista attento agli scenari internazionali». (Stefano Filippi, Giornale, 16 gennaio 2008, p. 15, Interni).
Espressione composta dal v. tr. fare e dal s. f. squadra.
Già attestato nella Repubblica del 15 aprile 1988, p. 5, Politica (Giovanni Goria).