farmaceutizzato
p. pass. e agg. Protetto, reso forte dall’uso di farmaci. ◆ se il nostro metro è il grado d’infelicità d’anima e di frustrazione accumulata, la quantità incalcolabile di psicopatologie che nei fragili corpi, nei loro spazi più amati, indossano oltre un certo limite le demoniache maschere del cancro e della depressione, allora la bilancia va in pari o si fa dubbia, nel paragone con le libere, emancipate, farmaceutizzate donne d’Occidente. (Guido Ceronetti, Sole 24 Ore, 18 novembre 2007, Domenicale, p. III).
Derivato dall’agg. farmaceut(ico) con l’aggiunta del suffisso -izzato.