farmaco biologico
loc. s.le m. Farmaco progettato sulla base delle caratteristiche delle strutture biologiche del corpo umano. ◆ La ricerca di farmaci «biologici», efficaci e meno tossici degli attuali, è uno dei filoni di studio su cui punta l’Airc. (Mario Pappagallo, Corriere della sera, 19 giugno 2000, p. 17) • Negli ultimi anni, la ricerca e la comprensione dei meccanismi patogenetici hanno consentito di individuare i meccanismi alla base dell’infiammazione, tra cui alcune citochine (molecole in grado di «accendere» o «spegnere» l’infiammazione) e molecole di adesione (che consentono ai globuli bianchi di concentrarsi nelle aree più infiammate). Queste conoscenze hanno reso possibili lo sviluppo, la sperimentazione e l’applicazione di una nuova classe di farmaci (i farmaci biologici), in grado di inibire selettivamente l’azione delle citochine ad azione proinfiammatoria o di bloccare l’infiammazione a vari livelli. (Angelo Pera, Stampa, 22 dicembre 2004, Tuttoscienze, p. 3) • «Il problema dei costi delle malattie reumatiche è grave», sostiene Eugenia Damiani, direttrice della divisione immunologia della ScheringPlough Italia. «Per produrre un farmaco biologico, che ha una funzione più efficace nella cura delle malattie autoimmuni, bisogna intraprendere una ricerca che supera spesso il costo di 1.000 milioni di dollari» (Laura Kiss, Repubblica, 14 gennaio 2008, Affari & Finanza, p. 24).
Composto dal s. m. farmaco e dall’agg. biologico, ricalcando l’espressione ingl. biological drug.
Già attestato nel Corriere della sera del 15 febbraio 1992, p. 13, Cronache.