fast-fashion
(fast fashion), loc. s.le m. o f. inv. Moda svelta: tendenza della moda a produrre capi di abbigliamento piacevoli, che rispondono ai canoni in voga e hanno un prezzo contenuto. ◆ La chiamano anche fast fashion, oggi vince il marchio che riesce a ottenere la massima velocità nel riassortimento della merce (pronto-moda) e qui entra in gioco il ruolo fondamentale della logistica integrata. (Emanuela Cavalca, Corriere della sera, 18 gennaio 2002, Corriere Lavoro, p. 8) • [tit.] Moda, arriva la «fast fashion» [testo] […] «Chiamiamolo fast-fashion, ossia moda da consumare velocemente come il cibo -- dichiara Laura Biagiotti -- il fatto è che con la velocizzazione si è arrivati a rendere intercambiabili i consumi. Non mangio il gelato perché sono a dieta? Mi consolo con la T-shirt che non è poi troppo più cara». (Paola Pisa, Messaggero, 1° maggio 2003, p. 13, Cronache italiane) • «Le imprese del fast fashion in Italia sono 120 -- spiega Enrico Cietta di Diomedea --. Possono sembrare poche ma sono molto di più se si conta la rete di subfornitori con cui lavorano, 2500 almeno. Di queste aziende il 39% è in Emilia Romagna, la regione quindi maggiormente votata a questa attività, seguita dalla Campania con il 30%, mentre il resto è diviso tra Lombardia e Toscana». (Francesca Parisini, Repubblica, 21 giugno 2008, Bologna, p. XV).
Espressione ingl. composta dall’agg. fast (‘rapido, veloce’) e dal s. fashion (‘moda’).