fastigio
fastìgio s. m. [dal lat. fastigium, prob. affine a fastus -us «fasto2»]. – 1. La parte più alta del coronamento di un organismo architettonico, sia questo il complesso di un edificio o un elemento di esso: Su gli alti f. [di San Petronio a Bologna] s’indugia il sole (Carducci); anche, il frontone del tempio greco e delle forme architettoniche da esso derivate. 2. estens. Cima, sommità, limitatamente a partic. usi. In geografia, linea di f., espressione non tecnica per indicare la linea sommitale di una catena montuosa o di una dorsale marina. In anatomia, f., sommità del tetto del IV ventricolo; nuclei del f., nuclei nervosi del verme del cervelletto posti a ciascun lato della linea mediana a livello del tetto. 3. fig. a. Il punto più alto in senso ideale: giungere, portare, innalzare ai f. della gloria; nel f. della sua storia (Pascoli). b. In medicina, la fase di una malattia infettiva in cui la sintomatologia è alla sua acme. c. letter. Coronamento: il f. ultimo della grande opera.