fatto1
fatto1 agg. [part. pass. di fare]. – 1. Fabbricato, costruito, prodotto, eseguito: f. a mano, a macchina; f. alla buona, alla carlona; un lavoro f. bene (o ben f.); formato, che ha una certa forma: f. a cono, a calice, a pera; una persona ben f., ben conformata fisicamente; composto: f. di legno, di carta, di gesso; creato: un affresco f. per essere ammirato; adatto: è un vestito f. per te, l’appartamento che ho visto è f. proprio per noi; con riferimento a persona, incline, portato per qualcosa: quel ragazzo non è f. per lo studio. 2. Portato a termine, compiuto: giorno f., notte f., avanzati, pieni, cominciati da un pezzo; un uomo f., una donna f., che ha raggiunto la maturità; pere, susine f., mature; bell’e f., completato, finito, ultimato; arrivare a cose f., quando un avvenimento si è già concluso; a conti f., dopo aver fatto i conti (e, fig., alla fine, in conclusione, tutto considerato). 3. In costruzioni ellittiche e proverbiali: è fatta!, non resta più nulla da fare; ben fatto! o, al femm., ben fatta!, frase esclamativa di piena approvazione e consenso per come qualcuno si è comportato o ha reagito; capo ha cosa fatta (Dante), frase proverbiale che nel linguaggio com. si enuncia nella forma cosa fatta capo ha; bell’e f., già fatto, cioè compiuto, terminato; venir fatto, riuscir naturale, capitare: ogni volta che lo vedo mi vien f. di ridere; se ti vien f. di trovarlo ricordami a lui; esser f. per qualche cosa, esserci portato, averne speciale attitudine: non sono f. per il gioco (e reciprocamente: il gioco non è f. per me). In costruzioni assolute: detto e fatto, o detto fatto, in un attimo, senza indugio; fatto giorno, fatta notte, appena si è fatto ecc.; fatto Natale, fatta Pasqua, dopo, passato ecc. ◆ Avv. fattaménte, solo in così fattamente, sì fattamente (meglio unito, siffattamente), in modo tale.