fattore
fattóre s. m. [lat. factor -ōris, der. di facĕre, part. pass. factus]. – 1. letter. Chi fa, facitore, creatore: i f. dell’unità italiana, coloro che più hanno contribuito a farla; si dice in partic. di Dio (cfr. il più com. creatore): il f. di tutte le cose; il supremo, il divino F.; Giustizia mosse il mio alto f. (Dante). 2. a. Direttore di un’azienda agricola (per esteso, f. di campagna), giuridicamente considerato impiegato dirigente e «locatore di opere», investito di una rappresentanza stabile del proprietario dell’azienda nei confronti dei terzi. Il femm., in questa accezione, è fattóra o fattoréssa, che può anche voler dire la moglie del fattore: non sapevan più come fare a distrigarsi dall’interrogazioni pressanti della fattoressa (Manzoni). b. Anticam. il termine fu usato con sign. più largo, di amministratore in genere, di agente di commercio, e con altre accezioni più particolari. 3. Animale selezionato per la riproduzione (particolarmente al femm. fattrice). 4. In zoologia, razza di colombo casalingo di grossa mole, con mantello di varie tinte e tarsi generalmente nudi, spesso allevato a fini alimentari. 5. a. Elemento che concorre a produrre un determinato effetto o risultato: i f. della ricchezza, del progresso, della vittoria; i f. della delinquenza minorile; la cattiva stampa, fattore di corruzione (di cosa di genere femm. si può dire anche fattrice); f. climatici (v. climatico, n. 1); f. di contrasto o f. γ, in fotografia (v. gamma1). Nel linguaggio econ., f. di produzione (meno com. agente di produzione), ogni elemento che concorre alla produzione di un bene o servizio, e cioè i varî fattori naturali (terra, acqua, calore naturale, ecc.), il lavoro umano, il capitale, e la capacità organizzativa dell’imprenditore. b. In altri casi (soprattutto al sing.), elemento che può esercitare un’azione positiva o negativa sulla condotta di una serie di azioni, sul buon esito di un’impresa, sul conseguimento di un risultato, e sim.: è un preventivo che non tiene conto del f. inflazione; la riuscita dell’iniziativa dipende soprattutto dal f. tempo; in programmi così impegnativi, è sul f. umano che bisogna far leva, più che sulla disponibilità dei capitali; l’importanza dei f. ambientali nel ritmo della produzione. Nel calcio e in altri sport della palla, f. campo, l’influenza favorevole o sfavorevole esercitata sullo svolgimento dell’incontro dal fatto che una squadra giochi nella sede propria o sul terreno avversario, e abbia quindi o no l’appoggio del pubblico. 6. a. In biologia, nome generico di sostanza o parte dotata di un’azione specifica: per es., f. ereditario, il gene; f. antianemico pernicioso o f. estrinseco, la vitamina B12; f. protrombinico, la vitamina K; f. di accelerazione, l’accelerina; f. di liberazione (o di rilascio, ingl. releasing factor), ormone che facilita l’immissione in circolo di un altro ormone (al contr., f. inibente, ingl. inhibiting factor, sostanza che inibisce tale immissione in circolo); f. limitante, sostanza nutritiva che rallenta la crescita (di un vegetale o di un animale) quando non sia presente in adeguata concentrazione (nel terreno o nell’alimentazione); ecc. Fattore Rh, espressione di uso corrente per indicare gli antigeni del sistema di gruppi sanguigni noto col simbolo Rh (v.). b. In statistica sanitaria, f. di rischio, elemento che accresce le probabilità di insorgenza di un fenomeno morboso (per es.: il fumo, l’ipercolesterolemia e l’iperalimentazione sono f. di rischio per l’infarto cardiaco). 7. a. In matematica, uno qualsiasi dei termini nell’operazione di moltiplicazione: invertendo l’ordine dei f., il prodotto non cambia; decomposizione in fattori, di un numero, di un polinomio, ecc., quella che si ha quando si esprime il numero, il polinomio, ecc., come prodotto di due o più numeri, polinomî, ecc., che sono i suoi fattori; decomposizione in f. primi di un numero intero, quella che si ha quando i varî fattori sono tutti numeri primi; decomposizione in f. irriducibili di un polinomio, quella che si ha quando i polinomî dei quali esso è il prodotto sono tutti irriducibili. b. Nel linguaggio scient. e tecn., il termine è inoltre usato per indicare la grandezza adimensionata per la quale va moltiplicato il valore di una grandezza per avere il valore di un’altra grandezza, omogenea con la prima, con la quale quest’ultima sia in una certa relazione (come dire il rapporto tra quelle due grandezze omogenee); per es.: fattore di assorbimento, per una data superficie investita da radiazioni, il rapporto tra l’energia assorbita e quella ricevuta, cioè il numero per il quale questa va moltiplicata per ottenere la prima; fattore di carico, in aeronautica, rapporto tra la portanza aerodinamica e il peso di un aeromobile in volo; in elettrotecnica, f. di carico, il rapporto tra la potenza media giornaliera erogata da un impianto di produzione d’energia e la potenza massima richiesta dagli utenti; sempre in elettrotecnica, f. di potenza, numero per il quale bisogna moltiplicare la potenza apparente di una corrente alternata per avere la potenza effettiva. ◆ Dim. fattorino, con accezioni proprie (v. la voce).