fecondo
fecóndo agg. [dal lat. fecundus, che ha la stessa radice di femĭna «femmina» e fetus «feto»]. – 1. a. Di donna, o in genere della femmina di specie animali, che è atta alla riproduzione (contrapp. a sterile): l’età in cui la donna è f.; rendere f., rendere atto a procreare o determinare la fecondazione: Ruggier secondo, Che fe’ ... Di nostra madre l’utero f. (Ariosto); estens., i giorni f. del ciclo mestruale, quelli in cui è possibile la fecondazione e che (dopo le scoperte di K. Ogino e di H. Knaus) si individuano verso la metà di un ciclo normale. b. Nell’uso com., che ha dato vita a molti figli: una madre f.; pecora f.; si dice per estens. anche dell’uomo che ha avuto molti figli. Analogam., nozze f., poet. talamo f., da cui è nata prole (spec. se numerosa). c. Di pianta, o di terra, che produce frutti abbondanti, fertile: albero f.; Tu guardi i campi liberi e f. (Carducci); Venere ... fea quelle isole feconde Col suo primo sorriso (Foscolo). 2. fig. Che produce largamente: scrittore, artista f. di opere; ingegno f.; penna f.; pace f. d’operosità; periodo storico f. d’avvenimenti; metodo f. di risultati; argomento, soggetto, tema f., che dà possibilità di ampî sviluppi, su cui si può parlare molto. 3. letter. Con senso attivo, che feconda, fecondatore: pioggia f.; Raccoglie i semi del f. vento (T. Tasso). ◆ Avv. (poco com.) fecondaménte, con abbondanza produttiva, soprattutto in senso fig.